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lunedì 22 ottobre 2007

De Magistris: indagavo su un sistema di potere e mi hanno spogliato di tutte le inchieste
10:54 lun 22 ottobre 2007
Dopo il clamoroso provvedimento di avocazione dell'ultima inchiesta che gli rimaneva, la "Why Not" (inchiesta sul finanziamento illecito ai partiti cui era stato iscritto in veste di indagato anche il ministro della giustizia Mastella, nonchè il presidente del Consiglio Romano Prodi), il pm De Magistris si abbandona ad un amaro sfogo sulle pagine del quotidiano La Repubblica.

Ufficialmente l'avocazione c'è stata per motivi di "incompatibilità": Mastella aveva chiesto il trasferimento di De Magistris, quindi lo stesso De Magistris non poteva essere considerato super partes nell'indagare sul ministro. Avrebbe dovuto astenersi, ma non l'ha fatto. Da qui il provvedimento del procuratore generale della procura di Catanzaro, Dolcino Favi.

De Magistris non ci sta: "prima mi tolgono l'inchiesta Poseidone - dice - poi il tentativo di allontanamento, poi ancora l'avocazione dell'inchiesta Why Not, faccio le corna ma dopo rimane solo l'ipotesi della soppressione fisica". Parole pesantissime, ma quasi inevitabili in una situazione quasi surreale, in cui oltretutto il diretto interessato è venuto a conoscenza del provvedimento contro di lui da un'agenzia di stampa invece che da canali ufficiali come avrebbe dovuto essere.

"Che cosa sta accadendo?" gli domandano. La risposta non si fa attendere ed è diretta come una lama: "Il dato è quello dell'impossibilità materiale di svolgere il proprio ruolo. Se è vero, se è vero perché io non ho ancora ricevuto alcuna notifica, ci avviamo al crollo dello stato di diritto. E un altro punto nevralgico è quello dell'articolo 3 della Costituzione che qui si sta mettendo in gioco: i cittadini italiani sono tutti uguali davanti alla legge? Se uno arresta chi fa la tratta di esseri umani o i trafficanti di droga gli arrivano i telegrammi e gli applausi - continua (...) - Ma poi viene cacciato quando indaga sulla pubblica amministrazione. Cosa significa allora? A questo punto la partita non può essere più - visto che il tema è così alto - trasferite o non trasferite De Magistris. Io pongo un altro problema: un magistrato così può rimanere in magistratura? (...) Questo è il tema che è in gioco nel Paese: se un magistrato può continuare a indagare su tutti i cittadini o no".

Dopo aver lanciato accuse nemmeno tanto velate sulla fuga di notizie che ha determinato la sua avocazione (de magistris ipotizza una vera e propria "strategia della tensione" diretta contro di lui) il magistrato dichiara di vedere un futuro nero per la matistratura italiana: "il segnale che hanno lanciato è molto chiaro: la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Questo è evidente. Poi è anche la conferma di come una parte del potere giudiziario sta dentro il sistema. Una parte della magistratura è funzionale a certi sistemi oggetto di investigazioni, è fondamentale capire questo. Ecco perché si pone in discussione l'agibilità democratica all'interno della magistratura. Da un lato c'è un ritorno alla magistratura degli Anni Trenta, con segni sintomatici di quel periodo del prefascismo e del fascismo. E cioè la possibilità del ministro di trasferire in via cautelare dei magistrati. (...) Immaginate il messaggio che sta passando in questo momento nei confronti di tutti i colleghi"

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