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lunedì 15 ottobre 2007

La casta dei giornali

La casta dei giornali. I contributi alla stampa
Le sovvenzioni pubbliche all'editoria italiana raccontate nel nuovo libro di Beppe Lopez
15/10/2007

Il libro fa luce sul denaro pubblico, all’incirca 700 milioni di euro, che finisce nelle casse di grandi gruppi editoriali, giornali e organi di partito. Un’elargizione che non fa distinzione di partito o area politica. La Casta dei giornali, edito da Stampa alternativa-Eri Rai, ripercorre la storia di questa vicenda che trova origine, addirittura, nel ventennio fascista.
L’autore, in questa intervista, ci racconta i punti più scandalosi dell’inchiesta.

Un fiume di denaro pubblico arriva ai giornali italiani, anche se appartenenti a società quotate in Borsa.
Si tratta proprio di un fiume di denaro, sottratto alle disastrate finanze statali, mentre si applica un prelievo fiscale da lacrime e sangue, e si tagliano servizi e pensioni. Con le due ultime Finanziarie, l’esborso statale ufficiale in applicazione della sola “legge per l’editoria” sarebbe passato da 600 a 450 milioni. E con la Finanziaria in discussione in questi giorni si andrebbe ad un ulteriore taglio dell’esborso. Preannunciato in un primo tempo nell’ordine del 7%, esso alla fine sarà forse meno severo.

Ma, al di là della ufficialità e delle buone intenzioni del governo in carica, resta il dato storico: lo Stato italiano finanzia generosamente i giornali italiani – grandi e piccoli, quotati in borsa e di partito, di cooperative e di “movimenti” fantasma, di finte cooperative e di imprese truffaldine – insieme a periodici, agenzie di stampa e radio e televisioni locali. Un fiume di contributi, provvidenze e agevolazioni tariffarie con una portata fra i 700 e i 1.000 milioni di euro in un anno. 700 è la cifra che in un solo anno ha effettivamente richiesto l’applicazione della legge per l’editoria. Di circa 1.000 (di meno? di più? Non si sa) si può parlare se si tiene conto delle convenzioni e dei contributi elargiti dai singoli ministeri, regioni, ecc.

Come avvienne questo finanziamento?
La parte più cospicua delle provvidenze se ne va in “contributi indiretti”: agevolazioni postali (228 milioni nel 2004), rimborsi per l’acquisto della carta (per fortuna aboliti nel 2005), agevolazioni telefoniche, elettriche, ecc. Contributi che premiano in particolare i grandi gruppi editoriali con molte testate, alte tirature e ampi organici. Così la Rcs è arrivata in un anno a prendere 23 milioni, la Mondadori 19 per le poste e 10 per la carta, Il Sole-24 Ore 19, la Repubblica-Espresso 16, l’Avvenire 10...

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